La mimosa che nel linguaggio floreale rappresenta la sensibilità, è un arbusto perenne può arrivare fino a 25 metri di altezza , la sua fioritura è intensa e vistosa nei suoi rami penduli che vanno a formare come una chioma ampia e scomposta, adornata, da gennaio a marzo da fiori raccolti in grappoli dal colore giallo chiaro ..
Sulla mimosa ho una mia piccola storia personale.
Un giorno passando davanti ad un vivaio vidi una pianta di mimosa, così mi venne la voglia di acquistarla e piantarla in giardino.
Purtroppo non si ambientò molto bene, e di fiori neanche l’ombra, e come se non bastasse anche nella crescita era stenta e patita.
La mimosa una pianta delicata e resistente, pensai, è capace di vivere i sopravvivere alle intemperie , produrre rami sempre più rigogliosi , ma la mia è proprio un'eccezione
Così, non sapendo più cosa inventare, la strapiantai e la misi in un angolo infondo al giardino, dove relego le piante che non vogliono crescere e fiorire., insomma le piante senza molte speranze a cui si somministrano le ultime inutili cure.
Ma nonostante fosse la più brutta e malandata di tutte non la volli buttare
Mai darsi per vinti: una pianta non e' finita nemmeno quando pare oramai secca, perché può riservare delle sorprese con un guizzo di vita all'ultimo minuto.
Come i cani abbandonati, le piante di cui andiamo più orgogliosi sono quelle trovate sul ciglio di una strada o dentro un cassonetto, che abbiamo curato e salvato da un fine certa, con dedizione e amore .
Cosi presi la povera moribonda e la trapiantai nell'orto di mia suocere: in un angolo assolato ...e le dissi:" ora sei all’amaro ...o ce la fai e ti ripigli..o crepi..."
Piantata in quell'angolo dell’orto, la mimosa rimase muta e impenetrabile per diversi mesi ...pareva spacciata oramai. Ma ai primi di febbraio si trasformo' come nella favola della bella e la bestia.
E quello sterpo divenne un alberello a forma di ombrello con tanti pallini giallo limone.
Beh...non so se sia stato anche merito della mia pazienza e testardaggine, ma la mimosa da quel giorno si fece sempre piu bella.
Solo che non ha potuto abbellire il mio giardino.
Li nell'orto aveva trovato il suo habitat ideale, strapiantarla sarebbe voluto dire forse ucciderla...cosi e' rimasta a far ombra nel giardino di mia suocera...ed oggi è forte e rigogliosa.
Un accenno è doveroso anche al simbolo che a questo fiore è stato dato,: la festa della donna
La festa della donna nacque negli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909 , a istituirla fu il partito socialista americano che in occasione di quella data indisse una manifestazione per dare alle donne il diritto di voto , ad esse poi si unirono altre rivendicazioni in campo del lavoro, come sappiamo allora le donne lavoravano in condizioni precarie per non dire disastrose e con salari molto bassi.
Una leggenda alquanto discussa vuole che la festa della donna nasca a seguito di una tragedia sociale drammatica, che vide nel 1908 un gruppo di operaie dell’industria tessile di Cotton protestare scioperando per chiedere più umane condizioni lavorative
Lo sciopero si protrasse ad oltranza, così che il padrone della fabbrica irritato per la mancata produttività e per nulla intenzionato a dare alle donne ciò che chiedevano, imprigionò le operaie nella fabbrica.
Si narra che un grosso incendio fosse divampato all’interno della fabbrica investendo le operaie che erano prigioniere
La data dell’otto marzo fece la sua storia nel 1917 , in una manifestazione a San Pietroburgo, dove le donne indissero una manifestazione per chiedere la fine della guerra .
A seguito di ciò l’otto marzo fu scelto, dalle donne comuniste russe, come giornata internazionale dell’operaia.
Il simbolo del fiore della mimosa ebbe invece la sua origine in Italia, nel 1946 , in seguito l’otto marzo è stato preso come giorno di rivendicazione di ogni diritto femminile violato o negato
Del resto, la conquista di un ruolo femminile, , specie nella politica da parte delle donne è stata lunga e dura, a questo proposito queste le parole del presidente del consiglio Francesco Crispi, quando si oppose al concedere il voto alle donne italiane,
“Per me la donna, regina dei cuori finché resterà estranea alle lotte della pubblica cosa, non sarà più il tesoro delle famiglie, non sarà la provvidenza e la previdenza del marito e dei figli se la caccerete nella politica. Sensibile ed impressionabile, com'è, non potrebbe avere sempre la mente serena e tranquilla, qualora si occupasse della cosa pubblica. Amante ed amica, essa è un conforto; è per noi, quando dalla lotta politica, dai contrasti dell'aula parlamentare, ritorniamo nelle nostre, famiglie, per avere pace e tranquillità, per assicurarci quella calma, che ci fu turbata in tutto il giorno, per trovare quel riposo al quale abbiamo diritto, sarebbe una grande sventura, o signori, che ricominciassero, entrando in casa, i contrasti e le lotte D'altra parte, quando voi distaccate la donna dalla famiglia e la gettate nella pubblica piazza voi fate, o signori, della donna non più l'angelo consolatore della famiglia ma il demone tentatore. Né voglio io ricordare l'influenza possibile dei confessionali; è un tema che abbiamo trattato abbastanza per doverci ritornare sopra".