martedì 14 ottobre 2014

Gelsomino





Il gelsomino è una pianta conosciuta fin dai tempi antichi, soprattutto nei paesi facenti parte del bacino del mediterraneo.

In occidente la specie che più è conosciuta è lo “Jasminum officinale”, da cui viene ricavata una delicata essenza.
Arbusti di facile coltivazione, che si sviluppano al meglio anche nella comune terra di giardino o in substrati parzialmente argillosi; preferiscono posizioni soleggiate, riparate dai venti; sopportano senza problemi la siccità, ma le migliori fioriture si hanno con annaffiature regolari, lasciando ben asciugare il terreno tra un'annaffiatura e l'altra. A fine inverno si interra alla base della pianta del concime organico ben maturo, oppure del concime granulare a lenta cessione per piante da fiore.

Fiore piccolo ma raffinato e dal profumo intenso, fu importato in Europa nel ‘500 dai navigatori spagnoli e si narra che in Italia il primo ad averne qualche esemplare tu il fiorentino Cosimo de’ Medici.
Il duca, si narra che si innamorò del fiore al punto di voler essere l’unico a possederlo, proibendo ai propri giardinieri di diffondere o anche solo regalare le sue piante.
E così fu, per molti anni l’esistenza di quel fiore rimase sconosciuta ai più. Successe però che un giorno un giardiniere di corte cedette alla debolezza di regalare un ramoscello della pianta alla sua amata.
La fanciulla per far si che quel fiore non appassisse in fretta lo mise in terra.
Si narra che il gelsomino sia rimasto verde e fiorito per tutto , rifiorendo a primavera.
Diventò col tempo sempre più robusto, più forte generando nuovi polloni, da cui nacquero altrettante piante.
I due fidanzati decisero di vendere le piante di gelsomino e con il ricavato si sposarono. Si anrra che sia proprio a seguito di questa leggenda che le fanciulle toscane hanno l’abitudine di mettere nel loro bouquet da sposa almeno un ramoscello di gelsomino
E difatti in Toscana vale il detto ancora oggi : “ ragazza degna di portare quel mazzolino è ricca abbastanza per fare la fortuna del marito”

Un’altra leggenda su questo fiore arriva dal mondo arabo

C’era una volta la madre delle stelle, il suo nome era Kitza e viveva in un palazzo fatto di nuvole. Un giorno Kitza stava preparando abitini fatti di oro prezioso per i suoi figli astri, quando un gruppo di piccole stelle le si avvicinarono.
Le stelline erano molto indispettite, perchè i suoi vestiti non erano belli come quelle che Kitza stava preparando per gli altri, non ostante la madre delle stelle si fosse messa di buona lena per calmarle le stelline non vollero sentire ragione, cocciute come muli, continuarono a protestare e lamentarsi.
In quel mentre passò di lì Micar, il re degli spazi.
Una volta che ebbe conosciuto la ragione di tutto quel baccano , cacciò le stelline dal firmamento, dopo aver loro strappato di dosso i loro abiti che furono gettati a terra in mezzo al fango.
Kitza da buona madre diventò disperata. Le loro stelline sarebbero state calpestate dagli uomini.
Sulla terra però regnava: Bersto, la signora dei giardini, che provò pietà e comprensione per le sofferenze di una nadre decise così, di salvare le stelline dalla loro mala sorte.
Fu così che per non farle calpestare le trasformò in piccoli profumati fiori: i gelsomini

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